apocalypse02

L'angelo trombettiere

dal libro dell'apocalisse di Giovanni

dimensioni H 80 cm x L 1 m

280,00 €

composizione di una banderula
orpello superiore

150 €

circa

freccia

60 €

bandierina

supplementare

54 €
sistema di rotazione
-
35 €
punti cardinali
E-O-S-N
95 €
tubo di 1 m.
I
incluso

1 m.

aggiuntivo

I
10 €
prezzi esposti al netto d' I.V.A.
english version

angel trumpeter

L 39.37 inches x H 31.49 inches

280,00 euro

tax free for shipment outside Italy

L’ultimo libro della Bibbia è un’opera veramente originale, che affascina e sconcerta insieme.
"Ogni parola comunica un mistero": con questa sintetica espressione S. Girolamo presentava l’Apocalisse come opera superiore ad ogni possibile elogio. Tutta l’opera, infatti, è la rivelazione del mistero di Dio e la presentazione di Gesù Cristo sacramento dell’incontro con Dio.
E’ necessario da parte del lettore dell’Apocalisse avere un atteggiamento di "simpatia", con la paziente volontà di vivere e condividere l’esperienza della comunità cristiana riunita intorno all’Apostolo Giovanni.
"Proprio per la sua complessa difficoltà, l’Apocalisse è un libro eccezionale, che non lascia indifferenti: mira a coinvolgere il lettore in un’opera continua di interpretazione, al punto che il libro stesso sembra un lavoro in corso" (C. Doglio, L’Apocalisse).
Detto questo, come breve premessa, noi ci occupiamo solo dell’aspetto importante e misterioso che deriva dalla specifica presenza degli Angeli nell’Apocalisse. Non possiamo ora soffermarci sui fondamenti basilari per conoscere e capire l’Apocalisse, quali sono: forma letteraria, unità dell’opera, struttura letteraria, contesto storico, ambiente liturgico, lingua e stile, destinatari e scopo, luogo e data di composizione, autore dell’Apocalisse.
Per conoscere meglio la funzione, il ruolo e l’attività degli Angeli nell’Apocalisse, è necessario capire l’elemento fondamentale della interpretazione del testo e, in altre parole, il simbolismo.
L’azione simbolica degli Angeli nell’Apocalisse è decisiva e importante. Da rilevare subito che l’autore dell’Apocalisse menziona, nel suo libro, ben 67 volte gli Angeli (al plurale o al singolare), della quali 4 volte in modo non esplicito, come vedremo più avanti. E’ un numero di volte impressionante. In nessun altro libro della Sacra Scrittura sono nominati gli Angeli così tante volte come nell’Apocalisse. Questo per rilevare l’importanza del ruolo degli Angeli nell’Apocalisse, sia mediante la loro attività svolta, sia mediante la loro funzione assunta. Per meglio comprendere tutto ciò è bene soffermarci brevemente sul concetto di "simbolismo" nella Sacra Scrittura.

 

L’Apocalisse è un’antologia di visioni simboliche, derivate principalmente dai libri di Ezechiele, Zaccaria e Daniele; appartiene al metodo simbolico di comunicazione. Il simbolismo è un sistema di comunicare, tramite segni, contenuti che si vogliono far conoscere: comunicare attraverso immagini significative un messaggio religioso. Nell’Apocalisse i segni sono frutto di immaginazione, pensati con il preciso scopo di comunicare un messaggio spirituale e religioso. Per poter comunicare, però, i segni devono essere compresi; ciò significa che l’autore e il lettore devono parlare la stessa lingua simbolica, altrimenti l’opera fallisce il proprio obiettivo.
I segni si dividono in naturali e convenzionali: sono detti naturali quelli ancorati alla realtà, come per es. il fumo è segno del fuoco; mentre si dicono convenzionali i segni legati a una cultura, come per es. la bandiera è segno della patria. Nell’Apocalisse sono pochissimi i segni naturali, perché quasi tutto il patrimonio delle immagini è derivato dall’Antico Testamento e dalla cultura giudaica del I secolo.
Il simbolismo più tipico dell’Apocalisse è quello delle "catastrofi", che evoca il cambiamento nella storia mediante l’intervento di Dio. In questo quadro le realtà in atto assumono un ruolo simbolico: gli elementi cosmici, le figure angeliche, gli animali, vari oggetti, ecc. Ogni elemento simbolico deve essere compreso e decodificato, prima di passare al successivo. Tutti i simboli, tutta le immagini nell’Apocalisse hanno una portata universale e comunicano il messaggio cristiano in una dimensione cosmica valida per tutti i tempi e per tutte le situazioni, quindi anche per noi. Il compito fondamentale è l’attualizzazione alla propria concreta situazione. Il simbolo deve rimanere simbolo; comunica solo se rimane simbolo.
Questa forma di simbolismo era diffusa nel Nuovo Testamento e nella letteratura giudaica ed era dovuta a una scuola vera e propria, i cui contorni storici, al momento, ci sfuggono. Il linguaggio simbolico dell’Apocalisse era sicuramente compreso bene dai lettori del tempo in cui fu scritta, a differenza di noi tutti, che abbiamo una cultura molto diversa.
Concludendo, specifichiamo in sintesi i vari simbolismi dell’Apocalisse, che sono precisamente i seguenti: simbolismo cosmico (sole, luna, cielo, stelle, mare, ecc.), simbolismo antropologico (Angeli, uomini e loro vesti, posizioni, convitti, amore), simbolismo teriomorfo (animali, agnello, drago, bestia, ecc.), simbolismo aritmetico (numeri qualitativi piuttosto che quantitativi, come 7=totalità perfetta, 12=tribù o Apostoli, 1000= presenza attiva di Cristo). Infine ricordiamo che l’Apocalisse è la più ricca di cristologia di tutto il Nuovo Testamento e presenta una gamma particolarmente ampia di titoli cristologici. Tutti gli altri esseri viventi menzionati nel libro hanno uno scopo e un coinvolgimento in vista solo a Cristo risorto, compresi gli Angeli. Anche gli Angeli, quindi, come vedremo, hanno nell’Apocalisse un ruolo e un’attività esclusivamente a servizio di Cristo risorto.
per maggiori approfondimenti consigliamo il sito www.angeologia.it da cui abbiamo tratto i brani sopra menzionati.