CIAO GUIDO

Manifattura

Di SIGNA

Terre cotte Artistiche e decorative

 

 

 

La MANIFATTVRA DI SIGNA caratterizzò la vita del paese di Signa tra il 1888 e il 1940 (tra XIX e XX secolo). L'Opificio sorse per volere della famiglia Bondi, cominciò a riprodurre in terracotta le opere dei grandi maestri: statue, busti, medaglie, bassorilievi, eccetera che, grazie ad uno speciale tipo di patinatura, mai più riprodotta, potevano reggere il confronto con gli illustri originali. In effetti a differenza delle normali fornaci locali (Montelupo, Capannuccia, Impruneta, Petroio ecc.) i "fornaciai" della Manifattura di Signa pare mischiassero il galestro con il caolino (da verificare). La famiglia degli industriali "Bondi" pare che avesse sviluppato questo settore soltanto per passione e con atteggiamento mecenatico piu che commerciale.
Già verso la fine dell'800 la Manifattura assunse una notevole importanza, si era specializzata nella riproduzione in serie di classici Greci, Romani, Etruschi e poi ancora di opere di artisti del '400 e del '500 italiano.
Le opere venivano commissionate da tutta l'Europa, tanto da indurre l'apertura di nuove sedi per la commercializzazione a Roma, Torino e Londra.
Gabriele D'Annunzio fece pazzie per le terrecotte della Manifattura, le sue dimore traboccavano di questi manufatti, alcuni famosi realizzati espressamente per lui. In particolare, un'enormità di manufatti si trovavano nell'antica villa dei Capponi (La Capponcina) sulla collina di Settignano nei pressi di Firenze, affittata da d'Annunzio nel marzo del 1898 per avvicinarsi all'attiguo villino della Portiuncola, dove viveva Eleonora Duse. Tutto il prezioso arredamento che aveva arricchito la dimora sarà venduto all'asta per soddisfare i creditori, dopo la fuga in Francia nel 1910.
Sarò grato a chiunque possa fornire ulteriori informazioni da inserire in questa pagina
Guido Frilli

P.S. su preventiva richiesta facciamo consultare il catalogo originale in ns possesso (vedi foto), proveniente da una libreria antiquaria di Antwerpen, "Antiqquarian W. de Goeij".