RIUNITE FABBRICHE PREMIATE

PUNZI & SPERANDEO

VIETRI SUL MARE

PUNZI

Nella metà dell'800 la famiglia Punzi assieme alla famiglia Tajani e agli Sperandeo costituiscono i

protagonisti sia nella produzione di piastrelle sia in prodotti che risentono della corrente dell'orientalismo, realizzando formelle con scene esotiche, e naturalmente dalle loro fabbriche uscivano pure altre tipologie ceramiche.  Numerosi furono i riconoscimenti, come daltra parte accadeva ai Tajani e agli Sperandeo: si sottolineavano, da parte delle giurie nelle esposizioni italiane ed estere cui presero parte proprio la composizione, le cromie e la varietà dei pavimenti.

Nella seconda metà dell'800 per un certo periodo le fabbriche Punzi & Sperandeo lavorarono in associazione, questo è il marchio di quel periodo.

SPERANDEO

Il Vietrese Luigi Sperandeo , si accompagnò nella gestione della fabbrica sempre ai fratelli Antonio e Giovanni , così come il loro padre Gaetano dirigeva con il fratello Michele a metà ottocento una fabbrica a Vietri Centro .  Non sembra che gli Sperandeo siano mai stati possessori di fabbriche, ma che le abbiano sempre tenute in fitto.  Rappresentano comunque, uno dei grandi produttori di riggiole (piastrelle) nella seconda metà dell'800 . Luigi, Antonio e Giovanni appaiono nell'ultimo ventennio del secolo , prima nella costruzione di una fabbrica a Molina di Vietri su suolo di proprietà Clarizia che ebbero poi in fitto per 20 anni, poi in una vertenza con Antonio Punzi che con quella dei Tajani e gli Sperandeo costituisce la Triade della produzione Vietrese di riggiole nell'epoca citata.  Tutti e tre raccolsero numerosi riconoscimenti sia in Italia che all'estero, nelle esposizioni che si succedettero da Firenze a Londra a Salerno stessa nel 1870 , a Vienna, Parigi, Milano.

Vincenzo Pinto fu il fondatore della fabbrica di ceramica intestata al suo nome e da lui condotta dal 1896 fino alla morte nel 1939. A soli 26 anni prese in fitto la citata, inattiva, fabbrica di ceramica di Giuseppe Pizzicara, che era stata lasciata dal fittuario Sperandeo: riattivò subito la fabbrica iniziando a lavorare e assumendo il personale più qualificato del momento, distinguendosi così tra i migliori fabbricanti dell’epoca.