FRATELLI TAJANI
IN VIETRI SUL MARE
La fabbrica Tajani produceva 80.000 quadrelle a vernice stannifera, stando al famoso censimento del 1888, che , confrontate con le 18.000 riggiole del 1857, indicano nella seconda metà del XIX secolo il raggiungimento di un alto livello quantitativo che corrisponde a quello qualitativo, a giudicare dagli esemplari del Museo Vietrese. Li troviamo protagonisti anche in prodotti che risentono della corrente dell'orientalismo, realizzando formelle con scene esotiche, e naturalmente dalla loro fabbrica uscivano pure altre tipologie ceramiche. Numerosi furono i riconoscimenti, come daltra parte accadeva ai Punzi e agli Sperandeo: si sottolineavano, da parte delle giurie nelle esposizioni italiane ed estere cui presero parte proprio la composizione, le cromie e la varietà dei pavimenti.
Dai bolli si avvincono i nomi di Giovanni e di Antonio , ma la genealogia della famiglia è piuttosto complessa, nonostante i lodevoli distinguo operati da Aniello Tesauro: un Giovanni nato nel 1823 era pittore di riggiole; 3 sono gli Antonio ricordati, uno vissuto tra il 1803 e il 1857, fabbricante di Faenza, il secondo tra il 1829 e il 1892, pittore faenzaro, il terzo nato nel 1849, studente, che forse gestì la Fabbrica di Molina di Vietri sul mare, ricordata nel censimento del 1911. In base a questa menzione va rivista la data di cessazione dell'attività 1905-06.