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ANTINOO

(Bitnia 130 - Alessandria d'Egitto 150 d.C.)

il favorito di Publio Elio Adriano

Busto in terracotta di ns produzione

terracotta patinata a regola d'arte

H. 79 cm x L. 60 cm

630,00 €

Prezzi esposti al netto d' I.V.A.

english version

ANTINOO

(Bitnia 130 - Alessandria d'Egitto 150 d.C.)

Adrian's favourite

terracotta  bust - our production

dimensions:   height 31 inches x width 23,5 inches

630,00 Euros

tax free for Shipment Outside Italy

 

Antinous

dracma bronzea postuma coniata nel 134-135 d.C.

La staua del Museo Archeologico Nazionale di Napoli

ritratto di Antinoo del Museo dell'Opera del Duomo di Pisa

scultura rimaneggiata nel '400

 

ANTINOO, IL PREFERITO DI ADRIANO

Era un giovane efebo di bellissimo aspetto, molto effeminato. Adriano, fra le sue inclinazioni personali, aveva anche quella che alcuni grandi storici ci hanno tramandato riguardo ad alcuni rappresentanti di quella cultura ateniese che Adriano tanto amava, cioè quella di circondarsi di tanti giovinetti e "intrattenersi" con loro.
Antinoo, greco della Bitinia, era il suo favorito, se lo portava dietro in tutti i suoi viaggi e mentre era con lui in Egitto, il 30 ottobre, durante un bagno sul Nilo Antinoo morì annegato. Adriano fu prostrato dalla morte del suo favorito; lo elevò al rango di divinità, come Pan, come giovane Hermes. Lo esaltò come principe della gioventù e della bellezza e lo fece onorare fondando una città in Egitto con il suo nome, Antinoopolis, tutta greca nella urbanizzazione, nella architettura e perfino nella gente, che fece venire appositamente dalla Grecia per popolarla.
La gratificò poi di favori come nessuna altra città, dandogli perfino una monarchia stile ateniese e la fece città libera, che diventò in seguito anche molto importante.
Di Antinoo ci rimane la sua effigie in una delle più belle sculture greche, l'ultima creazione figurativa di tutta l'arte classica che oggi si conosca (forse di scuola di Afrodisia dello scultore Antoniano). Oggi si trova a Napoli al Museo Archeologico, un busto che ognuno di noi ha visto almeno migliaia di volte nelle riproduzioni. Il riccioluto giovinetto dai dolci lineamenti e dal profilo regolare, stupendo, velato nello sguardo da una sottile malinconia.

Antinoo, il giovane, la sua morte, il suo culto
Senza Antinoo, Adriano sarebbe stato un grande funzionario, un grande letterato, un grande principe un imperatore comunque diverso dagli altri; tuttavia il culto postumo di Antinoo è possibile che abbia in effetti splendidamente simbolizzato il suo ideale religioso e passionale.
Sulla morte di Antinoo si possono avanzare numerose ipotesi, ma l’unico modo di rispondere a questo quesito è di spiegarsi il suicidio del giovane nella misura in cui poteva spiegarselo Adriano.
Innanzitutto, Antinoo ha verosimilmente creduto al valore del suo sacrificio. E può anche darsi che, nella sua condizione di favorito, il suicidio quasi rituale abbia costituito una via di scampo, una porta aperta. Sfuggiva all’invecchiamento, all’usura della passione, all’odiosità degli intrighi di palazzo. La lettera che abbiamo di Adriano, scritta da Alessandria poche settimane prima della morte del favorito, anche se non del tutto autentica, è molto nello stile dell’imperatore; vi si avverte una sorta di leggerezza un po’ stridente. Si ha l’impressione che, a quel punto, Adriano si lasci andare, si abbandoni al semplice godimento del piacere, se qualcosa in lui poteva essere semplice. Ecco che allora si può comprendere quella più o meno volontaria scomparsa. La versione che ne danno le cronache suggerisce il suicidio di Antinoo come sacrificio di sé ad Adriano, o secondo uno storiografo ostile, come imposizione da parte di Adriano. Antinoo era un giovane greco, o greco-asiatico, che s’intuisce voluttuoso e melanconico al tempo stesso.

Matteo Rovati

Marguerite de Crayencour

“ Memorie di Adriano ”
“Avevo scritto la storia di un principe e al tempo stesso un grande destino individuale, e poi, ecco: è sempre piacevole dare a un essere che è vissuto un piccolo rilancio nel tempo”
Marguerite Yourcenar