CENTAURO FURIETTI
MUSEI CAPITOLINI
esemplare detto "il giovane"
Poste al centro della
così detta "SALA GRANDE NEL MEZZO",
le due statue furono rinvenute nella Villa Adriana
a Tivoli negli scavi del cardinale FURIETTI e acquistate
per il Museo Capitolino da Clemente XIII nel 1765.
Le sculture, in marmo bigio morato,
sono firmate da Aristeas e Papias,
artisti di Afrodisia, città dell'Asia Minore,
sede di una scuola di abili copisti di opere greche, alcuni dei quali,
negli ultimi decenni del I secolo d.C., si trasferirono a Roma, dove
la munificenza degli imperatori e dei privati poteva fornire loro un
lavoro continuo e ben retribuito. All'epoca di Adriano
(II secolo d.C.) risale il maggior numero di sculture conosciute
tra cui i centauri dei Capitolini. Si tratta di statue molto celebri
per la maestria della lavorazione e per la rarità del materiale,
un marmo pregiato che si estraeva dalle cave del promontorio di Capo
Tenaro in Laconia: Particolari anatomici e
differenziazione della resa dei tratti del volto concorrono a caratterizare
l'età e i sentimenti dei Centauri: il giovane è allegro
e gioioso, il vecchio stanco e sofferente. Evidente è la ricerca
di effetti metallici nella resa delle chiome, della barba e delle code,
da cui si presume la derivazione da originali in bronzo.
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